Saab potrebbe tornare a vivere: secondo alcune indiscrezioni, numerose società sono interessate al costruttore svedese ed alla sua salvezza, anche se è già stata presentata istanza di fallimento. Pare che siano due i principali candidati a trarre in salvo l’azienda europea, colpita da una grave crisi di liquidità: la società indiana Mahindra&Mahindra ed una misteriosa società turca, appoggiata dal governo del Paese (che vorrebbe avere una casa automobilistica nazionale e che quindi sarebbe fortemente interessato ad ottenere almeno in parte la proprietà del marchio di Trollhättan).
Di entrambe queste due possibilità non conosciamo i dettagli e non sappiamo se davvero siano in corso trattative per acquisire Saab (si tratta di accordi per ora privati, che gli interessati non ha commentato): Victor Muller, Amministratore Delegato del brand, si è limitato ad esprimere la sua felicità, dato che dalla notizia della presentazione di istanza di fallimento molte società si sono fatte avanti per rilevare Saab, sintomo che ci sono ancora i presupposti per salvare l’azienda dalla damnatio memoriae.
Perché non cedere il brand a Youngman, allora, quando ce n’era la possibilità? Come ricorderete la società cinese si interessò a Saab prima dell’istanza di bancarotta, arrivando ad un passo dalla cessione: a bloccare l’acquisizione fu General Motors, ex-proprietaria di Saab ma ancora detentrice di diritti sulle tecnologie di Saab, che pose il veto sulla vendita proprio per non cedere il patrimonio meccanico ad un’azienda cinese.
Siamo certi, allora, che nel caso di Mahindra&Mahindra o di un’ipotetica società turca GM si farà indietro? E che ne sarà di tutti i clienti di Saab o dei progetti già parzialmente sviluppati dal marchio?